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[223.77 Kb]Informazioni principali
- INVENTARIO
- 6159
- SCHEDA
- 4C0812
- OGGETTO
- Scultura
- SOGGETTO
- Busto di Ugo Zannoni
- AUTORE
- Ugo Zannoni
- CRONOLOGIA
- XIX secolo, seconda metà
- MATERIALE TECNICA
- Bronzo
- MISURE
- cm 76 x 55 x 34,5
- COLLOCAZIONE ATTUALE
- Deposito Pirelli, scaffale N, piano terra
- ISCRIZIONI
- Sul basamento, a caratteri applicati, l'etichetta: "Ugo Zannoni scultore", in lettere capitali
- DESCRIZIONE
- Busto virile in bronzo, a grandezza naturale, poggiante su piedestallo sagomato. L'uomo è raffigurato in età matura; presenta barba e baffi, fronte spaziosa; indossa una giacca aperta su un panciotto e cravattino
- NOTE
- Stato di conservazione: buono.
Dal fascicolo 2, anno II, del 1908 della rivista "Madonna Verona", emerge che il cav. dott. Achille Forti si accollò le spese di sistemazione delle sale di arte moderna in palazzo Pompei, prima sede espositiva; inoltre si evince che avesse donato un busto in bronzo di Zannoni, realizzato dai fratelli Spazzi.
Questo dato viene ribadito da Trecca quando, nel 1912, redige la sua guida: nella sala XIII, dedicata a Zannoni, tra le sue opere pone pure questa, siglata con la lettera I, definendola "dono di Forti e opera dei fratelli Spazzi".
Esaminando la scheda storica dell'opera e la scheda d'inventario generale si evidenziano delle contraddizioni: infatti, sulla prima, tra virgolette, ci sono le iniziali U. e Z. (da intendere come le iniziali della firma dell'artista?), mentre nella seconda queste iniziali sono diventate M. e Z. Se si osserva poi la scultura, si riscontra che, oltre alla targhetta posta alla base con l'iscrizione "Ugo Zannoni scultore", sul lato destro del busto si trova incisa a caratteri corsivi anche la firma di Ugo Zannoni, secondo i caratteri tradizionali, riscontrabili su una serie di altre sue opere. Quindi, allo stato dei fatti, se pure i fratelli Spazzi avessero realizzato un ritratto dell'artista, tale busto sembrerebbe essere un autoritratto entrato come dono nel 1908 nelle Collezioni Civiche.
Venne esposto dapprima in palazzo Pompei e, dopo il trasferimento delle Collezioni d'arte a Castelvecchio tra il 1923 e il 1926, portato nella Galleria d'Arte Moderna di palazzo Forti, in particolare posto nel "ripostiglio scala"