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L'esercito nell'Inondazione di Verona


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Informazioni principali

INVENTARIO
6038
SCHEDA
4C0785
OGGETTO
Scultura
TITOLO
L'esercito nell'Inondazione di Verona
SOGGETTO
L'inondazione dell'Adige
AUTORE
Ugo Zannoni
CRONOLOGIA
XIX secolo, seconda metą
MATERIALE TECNICA
Gesso bronzato
MISURE
frammento a (busto con testa dell'Adige, braccio destra del soldato): altezza 26; larghezza 17; profonditą 11; frammento b (parte del tronco con braccio e mano sinistra dell'Adige): altezza 29; larghezza 18; frammento c (parte della vegetazione): altezza 10; frammento d (parte della vegetazione): altezza 10; frammento e: altezza 69,5; larghezza 40; profonditą 40
COLLOCAZIONE ATTUALE
Deposito Pirelli, scaffale M, piano 3
DESCRIZIONE
Spezzato in cinque frammenti.
Gruppo scultoreo su base semplice in legno: in primo piano si trova un tronco e una figura maschile anziana e barbuta appoggiata a un promontorio e a un tronco sradicato, nell'atto di rovesciare dell'acqua da un'anfora. Dietro si pone un giovane che sorregge una donna che indossa una lunga veste ricamata e capelli lunghi e sciolti, per la maggior parte sommersa dalle acque. Per la presenza della corona a forma di anfiteatro posta sulla sua testa, la donna č riconoscibile nella personificazione della cittą di Verona, mentre la figura anziana con anfora č l'Adige. Il giovane indossa un'uniforme e porta cappello e bisaccia
NOTE
Come riportato in "Madonna Verona" (n. 2, anno 1907), l'opera entra nelle Collezioni Civiche tra il 1 aprile e il 30 giugno 1907 come dono dell'autore insieme ad altri suoi lavori.
Ne danno ulteriore conferma un numero successivo di "Madonna Verona" (1908) e la guida realizzata da Trecca nel 1912.
Non viene invece citata nell'elenco manoscritto del dono Zannoni, conservato nell'Archivio del museo. Possiamo allora supporre una sua esposizione nella sala della scultura contemporanea nella sede di palazzo Pompei.
Come testimonia la scheda storica, l'opera fu poi collocata presso la sede del "Municipio, divisione VI" e, in seguito, trasferita presso la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Forti, nel "deposito in scuderia".
L'opera raffigura la cittą di Verona in preda all'alluvione e alla piena dell'Adige del 1882. Sembra essere un pezzo a sč stante nell'ambito delle sculture realizzate dall'artista, probabilmente per una chiara richiesta della committenza.
La guida di Trecca, nel descriverla, fornisce l'informazione dell'esistenza di due riproduzioni dell'opera in possesso del conte Miniscalchi e della famiglia di Callisto Zorzi.
Al momento nei depositi museali si ritrovano due versioni di quest'opera: difficile stabilire con precisione allo stato attuale a quali delle tre corrispondano